Page 2356 - Shakespeare - Vol. 3
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EROS

                               Caro padrone,
               mio capitano e mio imperatore:
               prima di compiere l’atto sanguinoso

               fatemi dire addio.


              ANTONIO

                               È detto fatto,
               uomo: addio.



              EROS
                               Addio, grande condottiero.
               Devo colpire ora?



              ANTONIO
                               Ora, Eros.



              EROS
               Ecco, allora: così sfuggo al dolore

               della morte d’Antonio.
                                                                                                   (Si uccide.)



              ANTONIO
                               Oh, tu,
               tre volte più nobile di me, tu

               mi insegni, valoroso Eros, quello
               che io dovevo, e tu non hai potuto fare.
               Con il loro esempio di coraggio
               la mia regina e Eros si son presi

               una patente di nobiltà nei miei riguardi.
               Ma nella morte io sarò come uno sposo,
               e le andrò incontro come al letto di un’amante.                 112
               Avanti, dunque: il tuo padrone, Eros,

               muore tuo discepolo. A far così
                                                                                   (Cade sulla sua spada.)
               ho imparato da te. Ah, non muoio?
               Non muoio? Ehi, là, guardie! Finitemi!
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