Page 2351 - Shakespeare - Vol. 3
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Scena XIV
(La stessa. Altra stanza.)
Entrano Antonio e Eros.
ANTONIO
Eros, tu mi vedi ancora?
EROS
Sì, nobile signore.
ANTONIO
Alle volte noi vediamo una nuvola
che sembra un drago, dei vapori, talvolta,
che somigliano a un orso, o a un leone,
a una cittadella turrita o roccia
strapiombante, a una montagna forcuta
o azzurro promontorio con gli alberi
che dall’alto si piegano sul mondo,
e si burlano dei nostri occhi con l’aria.
Anche tu hai visto di questi segni:
sono i cortei di figure 105 dell’ora vespertina.
EROS
Sì, mio signore.
ANTONIO
Quello che ora è un cavallo, rapida
come il pensiero la nuvolaglia
lo dissolve, 106 rendendolo indistinto
com’è l’acqua nell’acqua.
EROS
È vero, mio signore.
ANTONIO
Eros, mio buon fante, ora il tuo capitano