Page 2317 - Shakespeare - Vol. 3
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Così dice.
ANTONIO
Dillo a lei. A quel ragazzino di Cesare
manda questa testa brizzolata, ed egli colmerà
ogni tuo desiderio di principati.
CLEOPATRA
Quella testa, mio signore?
ANTONIO
Torna da lui, e digli che ha su di sé
la rosa della giovinezza, e che il mondo
potrebbe aspettarsi cose strepitose;
le sue monete, le sue navi e legioni
possono anche essere quelle d’un codardo,
ma i suoi ministri vincerebbero lo stesso,
tanto al servizio d’un fanciullo
quanto sotto il comando di Cesare.
Perciò lo sfido a mettere da parte
la vistosa superiorità di cui gode
e a battersi con me così in declino
spada contro spada, in singolar tenzone.
Glielo scriverò: seguimi.
(Escono Antonio e il messo.)
ENOBARBO
(A parte.) Sì, è probabile!
Cesare, il capo di un grande esercito,
rinuncerà alla sua felice posizione
per esibirsi con uno spadaccino!
Vedo che il giudizio dell’uomo segue
la sua fortuna, e che i fatti esteriori
influiscono sulle qualità interiori,
compromettendole in egual misura,
se uno ridotto come lui può illudersi,
conoscendo qual è la situazione,
che Cesare nella sua pienezza si misuri