Page 2298 - Shakespeare - Vol. 3
P. 2298
il nostro affetto: e, se non si mostra,
esso rischia di non esser ricambiato.
Ti saremmo venuti incontro per mare e terra,
accrescendo ad ogni tappa il nostro omaggio.
OTTAVIA
Buon signore, a venire così non fui costretta,
ma l’ho fatto di mia libera scelta.
Il mio signore, Marcantonio, udendo
che ti apprestavi a muover guerra,
ne informò il mio orecchio desolato:
al che implorai il permesso di tornare.
CESARE
Che egli subito concesse, per rimuovere
un ostacolo fra lui e la sua lussuria.
OTTAVIA
Non dire così, signore.
CESARE
Lo tengo d’occhio,
e il vento mi porta sue notizie.
Dov’è, adesso?
OTTAVIA
Ad Atene, signore.
CESARE
No, fin troppo offesa sorella. Cleopatra
gli ha fatto cenno di raggiungerla.
Ha ceduto il suo regno a una bagascia,
ed ora essi stanno arruolando
i re della terra per la guerra. Ha radunato
Bocco, re di Lidia, Archelao di Cappadocia,
Filadelfo, re di Paflagonia: Adalla,
re dei Traci, re Malco d’Arabia,