Page 2297 - Shakespeare - Vol. 3
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tale cambiamento. Delle mie conquiste
               gli concedo una parte: ma esigo
               altrettanto da lui per la sua Armenia
               e gli altri regni da lui soggiogati.



              MECENATE
               Non acconsentirà mai.




              CESARE
                               E allora
               non si consentirà alla sua richiesta.


                                            Entra Ottavia col suo seguito.



              OTTAVIA
               Salve, Cesare! Signori! Carissimo Cesare!



              CESARE
               Che mai dovessi chiamarti reietta!



              OTTAVIA
               Non l’hai mai fatto, e non ce n’è motivo.



              CESARE
               Perché arrivi fra noi così in sordina?

               Non vieni come sorella di Cesare;
               la moglie di Antonio dovrebbe avere
               un esercito intero per araldo,

               nitriti di cavalli che avvisino
               del suo arrivo ben prima che compaia.
               Gli alberi lungo la strada dovevano
               esser carichi di gente, e l’aspettativa
               svenire per il desiderio di ciò che s’attendeva.

               Sì, la polvere doveva levarsi fino al cielo
               per la ressa dei soldati. Tu invece
               giungi a Roma come una ragazza di mercato

               impedendoci di mostrare al mondo
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