Page 2055 - Shakespeare - Vol. 3
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SERVO

               Ci sono diecimila...



              MACBETH
                               Oche, birbante?



              SERVO
                               Barbute, maestà.



              MACBETH
               Va’ pizzicati la facciata, tingi di rosso la fifa,
               fegatuccio di giglio. Quali barbute, buffone?

               Morte all’anima tua! Quelle ganasce di bucato
               suggeriscono paura. Quali barbute, grugno
               di siero?



              SERVO
                               La forza inglese, maestà.



              MACBETH
               Porta via quella faccia.

                                                                                                 Il servo esce.
                               Seyton! − Sono stanco a morte
               di vedere − Seyton, perdio! − Questa spallata
               mi mette in sella per sempre, o qui m’abbatte.

               Ho vissuto abbastanza: il sentiero della vita              41
               scende alla terra vizza, la foglia gialla,
               e quanto dovrebbe andare con la vecchiaia,
               come rispetto, affetto, ubbidienza,

               amici attorno, non devo sperarlo. Invece
               maledizioni, basse ma profonde, omaggi
               di bocca, fiato che il povero cuore
               vorrebbe rifiutare, e non osa...

               Seyton!


                                                       Entra Seyton.



              SEYTON
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