Page 2042 - Shakespeare - Vol. 3
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ha tentato di spingermi con tanti di questi lacciuoli
nelle sue grinfie, che un minimo di prudenza
mi frena da una fretta troppo credula. Ma Dio
lassù, stia tra noi due; da ora
mi affido alla tua guida, e
ritratto le mie accuse, abiuro qui
le macchie e colpe che mi gettavo addosso
come estranee alla mia natura. Ancora
non conosco donna, non ho mai spergiurato,
mai ho voluto troppo nemmeno ciò ch’era mio,
mai mancato alla parola, né tradirei
il diavolo con un suo pari, e amo il vero
non meno della vita. La mia prima menzogna
è stata questa, su di me. Ciò che io sono davvero
è ai tuoi ordini e a quelli della nostra
povera terra. E in verità verso di essa, prima
che tu arrivassi, stava per muoversi il vecchio
Seyward con diecimila armati
pronti a battersi. Ora ci muoveremo
assieme, e sia la buona sorte pari
alla bontà della causa. Perché taci?
MACDUFF
Cose tanto gradite e no, assieme,
è duro conciliarle.
Entra un medico.
MALCOLM
Bene, riprenderemo
il discorso. Vi prego, il Re dà udienza?
MEDICO
Sì, monsignore. C’è una folla di poveri
infelici che aspetta la sua cura. La loro
malattia sfida ogni sforzo dell’arte.
Ma il cielo ha dato alla sua mano tale
santità, che al suo tocco subito