Page 2037 - Shakespeare - Vol. 3
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i nostri petti amareggiati.



              MACDUFF
                               Piuttosto
               impugnamo la spada che uccide e battiamoci
               da giusti sulla patria prostrata.
               A ogni nuovo giorno

               suona il grido di nuove vedove, piangono
               nuovi orfani, nuovi dolori colpiscono
               la faccia del cielo che risuona

               quasi patisse con la Scozia, e urlasse
               sillabe uguali di dolore.



              MALCOLM
                               Piangerò
               su ciò che credo; crederò
               ciò che posso appurare; e porterò,

               quando avrò amico il tempo, quel rimedio
               che posso. Ciò che avete detto
               sarà vero, forse. Questo tiranno, di cui
               il solo nome ci dà bolle alla lingua,

               era creduto giusto una volta. Voi
               l’avete avuto amico. E lui non v’ha toccato
               ancora. Io sono giovane; ma usandomi
               potreste accattivarvelo. Ed è saggio

               sacrificare un agnello innocente,
               povero e debole, per placare
               un dio irato.



              MACDUFF
                               Io non sono un traditore.



              MALCOLM
               Ma lo è Macbeth.

               Una natura buona e virtuosa può recedere
               se forzata dal potere. Ma vi prego, scusatemi:
               ciò che voi siete, i miei pensieri non possono
               farlo mutare; gli angeli risplendono,
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