Page 1971 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1971

che tu possa non perdere la tua parte di gioia restando all’oscuro di quale
          grandezza ti è promessa. Il che serbalo in cuore, e a presto.
               Glamis lo sei, e Cawdor, e sarai
               ciò che ti è promesso. Però temo la tua natura:

               è troppo piena del latte dell’umana dolcezza
               per scegliere la via più breve. Vorresti
               essere grande, e non senza ambizione,
               ma senza la malizia che dovrebbe accompagnarla.

               Ciò che vuoi fortemente
               lo vuoi da onesto, non vorresti far torto
               eppure vuoi vincere a torto. Grande Glamis,
               vuoi avere ciò che grida, «Devi far questo» per averlo,

               e ciò che hai paura di fare, più che voglia
               che non sia fatto. Vieni presto
               che io possa versarti nell’orecchio i miei demoni
               e col valore della mia lingua battere

               ciò che ti tiene lontano dal cerchio d’oro
               con cui il destino e l’aiuto metafisico
               pare vogliano incoronarti.


                                                     Entra un messo.

                               Che notizie?


              MESSO

               Il re viene qui stasera.



              LADY MACBETH
                               Cosa dici, sei pazzo?
               Non è con lui il tuo padrone? Fosse vero,
               ci avrebbe avvertiti, per preparare.



              MESSO
               Signora, è vero. Il barone è in arrivo;

               uno dei miei compagni l’ha preceduto
               e quasi morto d’affanno non aveva fiato
               per mettere assieme l’annunzio.



              LADY MACBETH
   1966   1967   1968   1969   1970   1971   1972   1973   1974   1975   1976