Page 1966 - Shakespeare - Vol. 3
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Ma, se lo credi a fondo,
               ciò può accenderti dentro l’uzzolo della corona
               oltre alla baronia di Cawdor. Eppure è strano;
               e spesso, per indurci alla rovina

               i servi dell’Oscuro dicono la verità,
               ci vincono con minuzie innocenti, per
               tradirci nel più grave che segue. Cugini,
               una parola, prego.


                                                        Si scostano.




              MACBETH
                               (a parte) Due verità       5
               son dette, quasi prologhi augurali
               all’atto grandioso
               che ha per tema l’impero. − Grazie, amici.

               (a parte) Questa istigazione soprannaturale
               non può essere male, non può essere bene. Se è male
               perché m’ha dato un pegno di successo
               cominciando con una verità? Sono

               il signore di Cawdor.
               Se è bene, perché cedo all’incitamento
               la cui immagine orrenda mi fa rizzare i capelli
               e smuove il cuore a battere al costato

               in modo innaturale?
               Le paure reali sono vinte
               da fantasie paurose. Il mio pensiero
               il cui assassinio è ancora soltanto immaginario

               sconvolge tanto il mio singolo stato umano
               che ogni funzione è oppressa
               da quant’ho nella mente, e nulla è
               tranne ciò che non è.



              BANQUO

               Guardate il nostro amico, com’è assorto.


              MACBETH

               (a parte) Se la sorte mi vuole re, la sorte
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