Page 2699 - Shakespeare - Vol. 2
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CRESSIDA
E tu questo guanto. Quando ti rivedrò?
TROILO
Corromperò le sentinelle greche
per farti visita la notte.
Ma sii fedele.
CRESSIDA
O cielo, ancora “sii fedele”!
TROILO
Senti perché lo dico, amore.
I giovani greci sono pieni di doti;
il loro corteggiamento è ben dosato coi doni di natura,
e fiorente di arti e d’esperienze.
La loro novità, le loro doti,
unite alla bellezza, potrebbero sedurre.
Di qui, ahimè, una sorta di sacra gelosia
− considerala, ti supplico, un peccato virtuoso −
mi fa temere.
CRESSIDA
O dèi, tu non mi ami!
TROILO
Che io muoia da infame, allora!
In questo non metto in dubbio la tua fedeltà,
ma soprattutto i miei meriti: non so cantare,
né volteggiare nel ballo, né addolcire le parole,
né far giochi di destrezza − che son tutte virtù
in cui i Greci sono esperti e dotati.
Ma so dirti che in tutti questi talenti
si nasconde un demonio quieto, che sta zitto e affascina
e tenta con molta astuzia. Ma tu non farti tentare.
CRESSIDA