Page 2694 - Shakespeare - Vol. 2
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PANDARO

          Te ne devi andare, ragazza mia, te ne devi andare; t’hanno scambiata con
          Antenore. Devi andare da tuo padre, e lasciare Troilo. Sarà la sua morte, la
          sua rovina; non potrà sopportarlo.



              CRESSIDA
               Dèi immortali! No, non ci vado.



              PANDARO

          Devi.


              CRESSIDA

               No, zio, non vado. Mio padre l’ho dimenticato.
               Non ho una goccia di sangue suo, non ho parenti,
               non ho affetti, e nessuno mi è più vicino
               del dolce Troilo. O dèi divini!

               Che il nome Cressida sia il massimo dell’infedeltà
               se mai abbandona Troilo! Tempo, violenza e morte
               fate a questo corpo tutte le offese che potete;
               ma la forte base e costruzione del mio amore

               è al centro stesso della terra,
               e attira tutto a sé. Vado dentro a piangere.



              PANDARO
          Vai, vai.



              CRESSIDA
               A strapparmi i capelli luminosi e a graffiarmi guance così lodate,
               a rompere coi singhiozzi la mia voce chiara

               e a spezzarmi il cuore invocando Troilo. Non andrò via da Troia!
                                                                                                        Escono.



                                                    Scena III         EN


                        Entrano Paride, Troilo, Enea, Deifobo, Antenore e Diomede.



              PARIDE
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