Page 2666 - Shakespeare - Vol. 2
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O Cressida, quante volte ho desiderato questo momento!



              CRESSIDA
          Desiderato, signore? Volessero gli dèi! Oh, mio signore!



              TROILO
          Volessero cosa? Che vuol dire questa graziosa interruzione? Cos’è quel fondo
          strano che la mia dolce signora va spiando nella fontana del nostro amore?



              CRESSIDA
          Più feccia che acqua, se le mie paure hanno occhi.



              TROILO
          Le paure fanno diavoli dei cherubini; non vedono mai la verità.



              CRESSIDA
          La  paura  cieca,  guidata  dall’occhio  della  ragione,  cammina  più  sicura  della

          ragione cieca che inciampa senza paura: temere il peggio fa spesso evitare il
          peggio.



              TROILO
          Oh,  la  mia  signora  non  deve  aver  paura.  Non  ci  sono  mostri  nel  corteo  di
          Cupido.



              CRESSIDA

          E neanche nulla di mostruoso?


              TROILO

          Soltanto i nostri giuramenti, quando facciamo voto di piangere mari, vivere
          nel fuoco, mangiare le rocce, domare le tigri, quando pensiamo che sia più
          difficile per la nostra amata escogitare prove abbastanza difficili che per noi
          superare  qualunque  difficoltà  ci  venga  imposta.  Questo  c’è  di  mostruoso

          nell’amore,  mia  dolcezza:  che  la  volontà  è  infinita  e  ciò  che  si  può  fare  è
          limitato, che il desiderio è sconfinato e l’atto è schiavo del limite.



              CRESSIDA
          Dicono  che  gli  innamorati  si  vantano  di  saper  fare  più  di  quanto  non  sono
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