Page 2640 - Shakespeare - Vol. 2
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PARIDE

               Sire, io non miro soltanto ad assicurarmi
               i piaceri che porta con sé una donna così bella;
               ma vorrei cancellare la macchia del suo felice ratto

               custodendola qui con ogni onore.
               Che tradimento sarebbe verso la regina catturata,
               che danno alla vostra nobile immagine, che onta per me,
               se ora ne cedessimo il possesso
               in seguito a una vile costrizione!

               È mai possibile che una tale degenere tendenza
               abbia messo piede nei vostri petti generosi?
               Tra i nostri non c’è spirito così meschino

               che non abbia cuore da osare, o spada da sguainare
               per difendere Elena; né uno così nobile
               che la sua vita sia mal sacrificata, o la cui morte sia infame
               se il motivo è Elena. E allora, dico,
               facciamo bene a batterci per lei,

               che, lo sappiamo bene, non ha pari in tutto l’ampio mondo.



              ETTORE
               Paride e Troilo, avete parlato bene entrambi,
               e, sulla causa e il problema che abbiamo per le mani
               avete commentato, ma in superficie

               non molto diversamente da quei giovani
               che Aristotele riteneva inadatti
               a seguire la filosofia morale.         22
               Le ragioni che adducete son più dirette

               a infiammare il sangue sregolato,
               che a dare un giudizio imparziale
               tra il giusto e il torto.
               Piacere e vendetta sono più sorde delle serpi

               alla voce di una giusta decisione. Natura
               vuole che il dovuto sia reso al proprietario.
               Ora, c’è mai nell’umanità una cosa più dovuta
               che la moglie al marito? Se questa legge di natura

               viene corrotta per passione, se grandi spiriti
               la negano per indulgere alle proprie voglie ottuse
               in ogni stato ben ordinato c’è una legge
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