Page 2620 - Shakespeare - Vol. 2
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Chi è dunque il dio in carica, il duce di tutti,
il grande e potente Agamennone?
AGAMENNONE
O questo Troiano ci prende per i fondelli,
o a Troia son tutti cortigiani raffinati!
ENEA
Quando s’è in pace, cortigiani franchi e affabili
come angeli benevolenti: così siam noti.
Ma quando vanno in guerra hanno fegato forte,
braccia potenti, salde membra, spade ardite,
e, Giove lo può dire, coraggio senza pari.
Ma piano, Enea! Frenati, Troiano, mettiti
il dito sulle labbra.
Il valore della lode diventa disvalore
se chi è lodato è lui stesso a lodarsi;
quello che il nemico concede a denti stretti,
è di quel fiato che la Fama è fatta,
quella è la lode che, sola, è sempre pura.
AGAMENNONE
Signor Troiano, il vostro nome è Enea?
ENEA
Sì, Greco, lo è.
AGAMENNONE
Di grazia, che volete?
ENEA
Chiedo scusa, lo dico solo ad Agamennone.
AGAMENNONE
Non ascolta nulla, in privato, se viene da Troia.
ENEA