Page 2614 - Shakespeare - Vol. 2
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allora, acceso dalla furia, con la furia consòna
e s’accorda al registro della fortuna avversa
e le risponde a tono.
ULISSE
Agamennone
gran comandante, nerbo e ossatura
della Grecia, cuore del nostro esercito,
anima e spirito unico in cui dovrebbero
chiudersi umori e idee di tutti noi, ascolta
quello che dice Ulisse.
Oltre all’applauso e all’approvazione
che, o tu potentissimo per comando e rango,
(a Nestore) e tu reverendissimo per la tua lunga vita,
io qui tributo ai vostri due discorsi −
tali che, mio signore, le mani della Grecia
dovrebbero innalzare il tuo nel bronzo;
mentre il tuo, Nestore, venerabile,
cesellato in argento,
dovrebbe, con un legame d’aria, ma forte
come l’asse su cui ruota il cielo,
congiungere ogni orecchio greco alla sua saggia lingua −
vogliate tuttavia, tu grande e tu saggio, degnarvi
di ascoltare Ulisse.
AGAMENNONE
Parla, Principe d’Itaca: non è facile
che schiuda la tua bocca materia vana,
non importante eloquio, così come non è facile
dalla bocca d’inferno di Tersite laido 13
udire armonia, intelligenza e oracoli.
ULISSE
Troia, che ancora è salda in piedi,
sarebbe già in rovina, e orfana di mano
vedremmo la spada del grande Ettore
se non per i seguenti motivi.
Il principio sull’autorità è stato trascurato,