Page 2606 - Shakespeare - Vol. 2
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PANDARO
Dice lei: “Hai cinquantadue peli sul mento e uno è bianco”.
CRESSIDA
Questo lo dice lei.
PANDARO
Esatto. Nessun dubbio. “Cinquantadue peli − risponde lui − e uno è bianco.
Quello è mio padre, gli altri son tutti suoi figli”. “Per Giove”, continua allora
lei, “e quale di questi è mio marito Paride?” “Quello biforcuto”, ribatte lui,
“strappalo e regalaglielo”. E tutti si misero a ridere. Elena arrossì, Paride
s’arrabbiò; e tutti a ridere tanto che è impossibile raccontarlo.
CRESSIDA
Bene, non raccontarlo, l’hai tirata fin troppo in lungo.
PANDARO
Bene, nipote. Ieri ti ho detto una cosa, pensaci su.
CRESSIDA
Ci penso.
PANDARO
Ti giuro che è vero: piange per te come se fosse nato sotto un acquazzone
d’aprile.
CRESSIDA
E io germoglierò per le sue lacrime come un’ortica prima di maggio.
Suona la ritirata.
PANDARO
Ascolta! tornano dal campo. Fermiamoci qui a vederli passare mentre vanno
al palazzo. Sta’ qui con me, nipotina, resta qui, dolce Cressida.
CRESSIDA
Come vuoi tu.