Page 2420 - Shakespeare - Vol. 2
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se dice di sì o di no.
[Esce madonna Ford.]
Io vò dal mio dottore: è lui che ha il mio consenso,
e lui soltanto sposerà l’Annetta.
Quello Slender ha le tasche fornite, ma è un frescone;
e guarda un po’, al marito è il più caro di tutti.
Il dottore ne ha, moneta, ed i sua amici
sono potenti a corte: lui, solo lui la ottiene
anche se ventimila più degni me la chiedono.
[Esce.]
Scena V 36 EN
Entrano l’oste e Pierino il Semplice.
OSTE
Che domine vuoi da me, il mio rustico? Cos’è che cerchi, pellaccia dura? Parla,
fiata, discuti; ratto, corto, lesto: sputa!
SEMPLICE
Per la Madrina, messere, vengo a parlare al ser Falstaff da parte di mastro
Slender.
OSTE
Ecco là la sua camara, casa, castello, letto fisso e lettino a rotelle; pittàti
torno torno con la storia del Figliol Prodigo, nuova e fresca. Va’, bussa, strilla;
ed egli ti parlerà con voce antropofagica. Picchia, ti dico.
SEMPLICE
Ma c’è una vecchia, una vecchia grassa che gli è montata in camera. Oserò di
starmene ad aspettare, messere, sinché costei non viene giù. Ché a dire il
vero io son qua per parlare con lei.
OSTE
Ah! Come, una vecchia grassa? Che la voglia svaligiare il mio cavaliere? Ora
lo chiamo: Cavalierone! Bullo mio Ser John! Dài fiato ai tuoi marziali polmoni.
Sei tu lì drento? È il tuo taverniere, l’Efesio tuo 37 che t’appella.