Page 2418 - Shakespeare - Vol. 2
P. 2418

PAGE

               Ben, supponiamo pure che ci venga;
               ma avendolo menato laggiù in codesta guisa,
               che si farà con lui? Qual è il lacciuolo?



              MADONNA PAGE
               Anche a ciò s’è pensato, e andrà così:

               Nannina (mia figliola) ed il mio naccherino,
               più altri tre o quattro della stessa misura
               li vestiamo da gnomi e da folletti
               e fate, in verde e in bianco, con cerchietti

               di lumini di cera in su i capini,
               e in mano, raganelle; all’improvviso,
               non appena che Falstaff, lei ed io
               ci saremo incontrati, li faremo avventarsi

               fuor da un fossato, in frotta, e ciascheduno
               cantando il sua spartito; a quella vista
               noi due scappiamo via terrorizzate.
               E tutti quanti allora dovranno assediare

               e pizzicare il cavaliere spurco
               a mo’ di fate, e chiedergli come osa,
               nell’ora della festa fatata, scalpicciare
               questi loro sentieri così santi

               sotto veste profana.



              MADONNA FORD
                               E sino a quando il vero
               non avrà detto, quelle finte fate
               lo pinzino di santa ragione, lo sbruciacchino
               con i loro lumini.



              MADONNA PAGE

                               E quando il vero
               si saprà, tutti noi ci appalesiamo,
               discorniamo il demonio, e a furia di motteggi
               lo accompagniamo a casa in Windsor.



              FORD
   2413   2414   2415   2416   2417   2418   2419   2420   2421   2422   2423