Page 2425 - Shakespeare - Vol. 2
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E voi da dove spuntate?
MONNA SPICCIA
Da dove volete che spunti? Dalle due parti in causa.
FALSTAFF
Il diavolo ne pigli l’una, e la versiera l’altra, così ambodue saranno alloggiate.
Ho sofferto di più per colpa loro − più che possa accollarsene la miserabile
inconsistenza della natura umana.
MONNA SPICCIA
E loro due no? Certo che han tribolato, parola mia, e speciosamente l’una di
loro due: la monna Ford, povera cara, a furia di busse è nera e blu, che non
potreste avvisarle in corpo una sola macchiolina bianca.
FALSTAFF
O che mi parli tu di nero e di blu? Me stesso a furor di botte m’hanno pittato
di tutti i colori dell’arcobaleno; per vero milacro non m’hanno acchiappato
come strega di Brainford. Se non era che m’ha scampato la mia stupenda
destrezza d’ingegno e il mio sapere far le mossette d’una vecchietta verace,
quel beccamorto d’un vigile urbano m’arebbe messo a le gogne, le pubbliche
gogne dei furfanti comuni, come una fattucchiera.
MONNA SPICCIA
Signoria, fatemi solo parlarvi in camera vostra: ché vi chiarisco come stanno
le cose e, ve lo giuro, con vostra piena satisfazione. Qua c’è una lettera che
dice qualcosa. Povere anime, c’è da cagar le curatelle per potervi abboccare
insieme! L’è ben certo che l’uno di voi va sgarrando al servire Iddio, se vi
nascon fra’ piedi tutte codeste barriere.
FALSTAFF
Vieni sù in camera mia.
Escono.
Scena VI EN
Entrano Fenton e l’oste.