Page 2356 - Shakespeare - Vol. 2
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FALSTAFF

          Dieci e undici.



              MONNA SPICCIA
          Così,  esatto;  e  allora  potete  venire  a  vedere  il  ritratto,  dice  lei,  che  voi
          sapete. Mastro Ford suo marito non ci sarà. Ah che la santa donna mena con
          lui una vitaccia: è una vera gelosia quel suo marito; ell’ha con lui una vita

          davvero sfronzolata, povera donna.



              FALSTAFF
          Dieci e undici. Donna, raccomandami a lei; non mancherò.



              MONNA SPICCIA
          Ah, che voi dite bene! Io tengo però per vossìa un altro messaggero. Anche
          madonna Page vi si ricorda di cuore; ed io vo’ dirvi all’orecchia, ella è moglie
          egualmente  civile,  modesta  e  scorreggiosa,  ed  una,  ve  lo  vo’  dire,  che  più

          d’ogni altra in Windsor non si perde un patrenostro di mane e sera; e m’ha
          ordinato di dire a vossignoria che suo marito si spicca raramente di casa, ma
          ella spera che prima o poi egli si spiccherà. Mai vista una donna pigliarsi per
          qualcheduno  una  tale  sbandata.  Sicuramente  io  penso  che  abbiate  dei

          talismani, va là; affemia, sicuro.



              FALSTAFF
          Non  io,  parola  d’onore.  Qualora  si  tenga  a  parte  l’attrazione  del  mio
          personale, non ho talismani di sorta.



              MONNA SPICCIA
          Benedetto per questo il vostro cuore!



              FALSTAFF
          Ma per favore dimmi questo ora: la moglie di Ford e la moglie di Page, si
          sono ragguagliate infra loro ch’elle son cotte di me?



              MONNA SPICCIA

          Uh  questa  sarebbe  bella  assai!  Non  saranno  così  sgraziate  io  lo  spero:
          codesto sarebbe sul serio un bel pasticcio! Però madonna Page ella vorrìa che
          le mandaste il vostro paggetto, che sarìa gran pegno d’amore. Suo marito ha
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