Page 2355 - Shakespeare - Vol. 2
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MONNA SPICCIA
Ah veramente? Iddio li benedica, e ne faccia suoi servi!
FALSTAFF
Dunque, madonna Ford − che volevate dirne?
MONNA SPICCIA
Ah, sere mio, un’ottima creatura! − Gesù, Gesù, vossìa l’è un seduttore! Be’ il
Cielo vi perdoni, io prego, e tutti noi!
FALSTAFF
Madonna Ford, suvvia, madonna Ford.
MONNA SPICCIA
Madonna santa, ecco tutta la storia: l’avete messa in tale tarantella che l’è
una meraviglia. Il cortegiano meglio di tutti, quando che la corte sta in
Windsor, non arebbe saputo menarla a tal paté. E dire che vi son stati
cavalieri, e baroni, e signori con carrozza e cavalli − io ve lo giuro, veh,
cocchio su cocchio, lettera dopo lettera, regalo su regalo − e prefumati di
muschio che l’era una squisitezza, e tutti frusciamenti, giuro, di sete e d’oro,
con motti così alliganti e vino e zucchero dei più prestanti e fini, che arebbero
vinto il cuore d’ogni dama; ed io ve l’assicuro, che nemmanco un occhietto
hanno avuto da lei; io stessa ebbi donati propio questa mattina venti angioli;
ma d’angioli di tal fatta − così come li chiamano − non me ne importa un
tubo, se non per cose oneste; eppoi, io ve lo giuro, mai poteron menarla
manco a succiare un sorsetto col più tronfio di loro, e v’assicuro che ci sono
stati dei conti, no, che dico, assai di più, guardie del Re, ma giuro, per lei son
tutti cacca.
FALSTAFF
Ma a me che cosa dice? Sii succinta, mia ottima Mercuria.
MONNA SPICCIA
O Madonnuccia, lei ha ricevuta la vostra lettera, e ve ne ringrazia le mille
volte; e mandavi a notificare che suo marito sarà assenza da casa tra le dieci
e le undici.