Page 2354 - Shakespeare - Vol. 2
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MONNA SPICCIA
Buona giornata a vostra signoria.
FALSTAFF
Buondì, mia buona sposa.
MONNA SPICCIA
No, sposa no, se garba a vossignoria.
FALSTAFF
Madamigella, allora.
MONNA SPICCIA
Propio così lo giuro − come mia madre appena ch’io venni al mondo.
FALSTAFF
Io credo al giuro. In che cosa vi servo?
MONNA SPICCIA
Posso a vossignoria largire un motto o due?
FALSTAFF
Bellezza mia, dumila. Io largisco l’udire.
MONNA SPICCIA
Mio sere, v’è una certa madonna Ford − ma prego, fatevi un poco più accosto
ora − io stessa vivo col ser dottore Caio...
FALSTAFF
Andate avanti; monna Ford, voi dite...
MONNA SPICCIA
Esatto, vostra grazia dice il vero − prego vossìa venire un poco accosto.
FALSTAFF
Io t’assicuro, nessuno qui ci sente. L’è gente mia, gente mia.