Page 2351 - Shakespeare - Vol. 2
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OSTE

          E diglielo, Giudice Vitaiolo; diglielo, birbaccione.



              SHALLOW
          Messer mio, qua s’apparecchia un duello tra don Ughetto prete gallese e Caio
          cerusico franzese.



              FORD
          Una parola con voi, caro il mio oste.

                                                                                              Lo tira a parte.


              OSTE

          Cosa vuoi dirmi, baldraccone?



              SHALLOW
          [A  Page]  Vi  va  di  venire  a  vederlo?  Il  nostro  oste  cacasollazzi  ha  dovuto
          misurar la ferraglia, e mi credo ch’ei li ha indirizzati ad abboccarsi in luoghi
          diversi. Perché, mi dovete credere, sento che il parroco non scherza minga.
          Venite, vi dico la burla che s’è parata.

                                                                                           [Parlano a parte.]



              OSTE
          Di’, non hai tu querela contro il centauro mio, il mio cliente a cavallo?



              FORD
          No, lo giuro, nessuna. Ma vi vo’ dare un barilotto di vin speziato se mi fate
          arrivare da lui, dicendogli che il mio nome è messer Rivoletto − così, solo per

          burla.


              OSTE

          Qua la mano, birbante! Tu avrai ingresso e regresso − ho detto bene? − e il
          tuo nome sarà Rivoletto. Lui l’è un cavalier gioviale. Emiri miei,                      23   vogliamo
          andare?



              SHALLOW
          Sono teco, oste mio.
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