Page 2336 - Shakespeare - Vol. 2
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Monna sì, in mancanza di meglio.
MONNA SPICCIA
E il vostro padrone l’è mastro Slender?
SEMPLICE
Monnasì, esatto.
MONNA SPICCIA
Non porta micca un barbone tondo come la mezzaluna del guantaio?
SEMPLICE
Ma che voi dite! Tiene una faccina così, con quattro peluzzi gialli − una
barbetta color di Caino.
MONNA SPICCIA
Allora l’è un tipo di pasta frolla, o dico male?
SEMPLICE
Càzzica! Dite bene. Però l’è lesto di mano come qualunque tra sta zucca e la
sua: ha baccagliato di brutto con un guardiano di conigli.
MONNA SPICCIA
No, dite da vero? O ’spetta ch’io lo ricordo: non tiene come s’ei fusse la testa
in suso, e marcia che pare un palo?
SEMPLICE
Proprio così, dite bene, proprio così.
MONNA SPICCIA
Orben, che Dominiddio non mandi all’Annetta nulla di peggio! Voi dite a
messer curato ch’io farò quanto posso per il vostro padrone: l’Annetta è una
brava figlia, e io vorrìa...
[Entra Rugby.]
RUGBY