Page 2332 - Shakespeare - Vol. 2
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PISTOL
Le cornacchiette devono pur magnare.
FALSTAFF
Chi di voialtri conosce un tale Ford del paese?
PISTOL
Io cognosco costui: è di grana ben carco.
FALSTAFF
Miei onesti giovini, vi farò parte d’un raggiro che ho in pancia.
PISTOL
A giro di pancia due canne e più.
FALSTAFF
Pistol, basta coi lazzi. Lo so che di pancia sarò a dir poco due canne, ma ora
ne va della pancia, ne va del magnare. Insomma, io vo’ porre il campo
attorno alla moglie di Ford. A giudicare di naso ella promette spasso:
chiacchiera, fa il ditino, ti getta occhiate con l’esca; io intendo che sti sua
vezzi mirano tutti all’atto, e se li sua atti parlassero, la loro voce più dura, a
dirla correttamente nell’inghilese, è questa: “Io sono di Ser John Falstaff”.
PISTOL
Ma guarda un po’, le ha studiato le volontà, e l’ha tradotte dall’onestà in
inghilese.
NYM
L’àncora è nel profondo: sono o no un bell’umore?
FALSTAFF
Ora, si dice in giro che lei tien tutti i cordoni della scarsella di suo marito; e
lui di angioli ne possiede legioni.
PISTOL
E tu ci contrapponi altrettante di diavoli. Fatti sotto, ragazzo, sù.