Page 2327 - Shakespeare - Vol. 2
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ANNA

          Il desinare è pronto in tavola. Mio padre prega lorsignori di fargli compagnia.



              SHALLOW
          Saremo ai sua ordini, bella monna Annetta.



              EVANS
          O penedetto Iddio, non sarò certo assenza a sto penedicite.
                                                                               [Escono Shallow e Evans.]



              ANNA
          Si compiace d’entrare vossignoria?



              SLENDER

          No, vi ringrazio davvero, di tutto cuore; sto molto bene così.


              ANNA

          Il pranzo v’aspetta, signor mio.



              SLENDER
          Io  non  ho  appetito  veruno,  gran  mercé  veramente.  [Al  Semplice.]  Tu  vai
          pure, briccone! Sebben tu sia mio creato, vai pure a servire Shallow, il mio
          zio. [Esce il Semplice.] Ad un Giudice di Pace ci può pure capitare di obbligarsi
          all’amico che gl’impresta il famiglio. Io pago tuttora tre creature e un paggio,

          io, finché la mamma non muore; ma che m’importa, vah, vivo lo stesso come
          un nobile squattrinato.



              ANNA
          Ma io non posso rientrare senza vossignoria: loro non siedono a tavola finché
          non siete arrivato.



              SLENDER

          Parola  d’onore,  io  non  tocco  di  nulla;  ve  ne  dico  mercé  come  se  avessi
          magnato.



              ANNA
          Io ve ne prego, entrate, signore.
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