Page 2306 - Shakespeare - Vol. 2
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English,  di  solito  trascurato  dai  traduttori,  anche  quando  se  ne  trovi  un
          qualche  equivalente  rischia  in  effetti  di  diventare  presto  artificioso  e
          stucchevole, sicché ho tentato di suggerirlo con parecchia cautela. Un diverso
          tipo  di  frittelle  fa  della  lingua  inglese  il  dottor  Caio  (Caius  nell’originale,

          pronunciato  ki:z  o  dissillabicamente  kei-iz  o  kei-əs);  il  medico  francese,
          probabilmente satira del nemico storico e della moda dei dottori stranieri, usa
          quasi  sempre  ad  apertura  di  battuta  l’imprecazione  eufemistica by  gar
          (parbleu) che ho preferito rendere con una ridicola e volgare imprecazione

          italiana.  Più  rischioso  rendere  il  suo  inglese,  rudimentale  e  calcato  sul
          francese a volte con risultati catastrofici. Tipo sanguigno, iroso, attivo e con
          forti ammanigliature a corte, è l’esemplare più farsesco della galleria di tipi
          strani, stralunati e a volte semideficienti cooptati dalla grassa borghesia di

          Windsor, e che in qualche modo, pur restando personaggi realistici, hanno il
          ruolo dei buffoni (clowns) delle commedie. Come per gli altri, anche per Caio
          ho fatto del mio meglio per dargli voce.
          Personaggi piegati di solito a una interpretazione ottimistica e positiva sono

          le due coppie dei Ford e dei Page. George Page (chiamato Thomas a  I, i, 41
          per una svista o una mancata correzione di una stesura iniziale) posa come
          uomo  di  buonsenso  e  di  fiducia  (in  opposizione  allo  scalmanato  Ford),
          carattere “normale” e bonario anche nel ruolo di beffatore beffato, ed è uomo

          che non brilla per intelligenza e che per culto del danaro vuole imporre alla
          figlia un matrimonio forzato. Il suo compare Ford è invece emotivo, nervoso,
          sospettoso e furbo, anche lui nella veste del geloso è beffatore di Falstaff ma
          beffato dalla moglie, e dal ridicolo passa al melodrammatico come una sorta

          di  «Otello  comico»  (Hibbard).  L’inglese  dei  due  borghesi  è  corretto  e
          concreto,  con  la  tendenza  nel  Ford  all’enfasi  e  al  linguaggio  pretenzioso  e
          sentimentale, oltre che allo spezzato idiomatico degli accessi di gelosia. Più
          delicato  e  tagliente  il  modo  di  esprimersi  delle  due  mogli,  tendente  al

          femmineo e al civettuolo in madonna Ford, al brusco e perentorio nell’altra;
          linguaggio sciolto, fluido, compromissorio di donne benestanti che hanno la
          vanità  della  passata  avvenenza  (B.  Evans),  proclamano  un  po’  troppo  le
          proprie virtù, sono protettrici dell’abitudine e dell’ordine borghese, pronte a

          trasformarsi in sua difesa in “furie vendicatrici”, e sono abilissime a mentire a
          fin di bene e ad architettare beffe (ma la Page è infine controbeffata nel suo
          progetto  di  imporre  Caio  come  marito  alla  figlia).  L’ideale  confidente  e
          manutengola  di  queste  due  attrici  consumate  è  l’ineffabile  Mrs  Quickly  (il

          famoso e ambiguo cognome, che per il Kökeritz viene da “quick lie” e segnala
          una menzogna facile, io lo vedo come indice di più ampia disponibilità e lo
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