Page 2142 - Shakespeare - Vol. 2
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Tamburi e trombe. Entrano Bruto, Messala, il giovane Catone, Stratone,
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              BRUTO
               Dove, dove giace il suo corpo, Messala?



              MESSALA
               Ecco, laggiù, e Titinio lo piange.



              BRUTO
               La faccia di Titinio è volta in alto.



              CATONE
                               Si è ucciso.



              BRUTO
               O Giulio Cesare, sei potente ancora!

               Il tuo spirito vaga qui in terra e volge le nostre spade
               dentro le nostre stesse viscere.          170
                                                                               Tamburi e trombe lontani.



              CATONE
                               Valoroso Titinio!

               Guardate come ha incoronato Cassio morto.



              BRUTO
               Vivono ancora due romani come questi?
               Ultimo di tutti i romani, addio.
               Non è possibile che mai Roma generi
               uno a te pari. Amici, devo più lacrime

               a quest’uomo morto di quante me ne vedrete pagare.
               Troverò il tempo, Cassio, troverò il tempo.
               Venite dunque, e mandate il suo corpo a Taso.

               Il suo funerale non avrà luogo nel nostro accampamento,
               perché non abbia a sconfortarci. Lucilio, vieni,
               e anche tu vieni, giovane Catone; andiamo in campo.
               Labeone e Flavio, dispiegate le truppe.
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