Page 2146 - Shakespeare - Vol. 2
P. 2146

Che crudele richiesta ti ha fatto Bruto?



              DARDANIO
               Di ucciderlo, Clito. Guarda, sta meditando.



              CLITO
               Ora quel nobile vaso        172  è così pieno di dolore,
               che gli trabocca giù dagli occhi.



              BRUTO
               Vieni qui, buon Volunnio, ascolta una parola.



              VOLUNNIO
               Che dice il mio signore?



              BRUTO
                               Questo, Volunnio:

               lo spettro di Cesare mi è apparso di notte
               in due diverse circostanze − una volta a Sardi,
               e la scorsa notte qui nella pianura di Filippi.

               So che la mia ora è giunta.          173


              VOLUNNIO

                               Non è così, mio signore.



              BRUTO
               No, sono sicuro che lo è, Volunnio.
               Tu vedi come va il mondo, Volunnio. I nostri nemici
               ci hanno sconfitto portandoci fin sull’orlo della fossa.
                                                                      Tamburi e trombe in lontananza.

               È più nobile saltarci dentro da soli
               che attendere che ci diano la spinta. Buon Volunnio,
               tu sai che siamo andati a scuola insieme.

               In nome di quel nostro affetto così antico, ti prego,
               reggimi l’elsa, mentre io mi ci getto sopra.



              VOLUNNIO
   2141   2142   2143   2144   2145   2146   2147   2148   2149   2150   2151