Page 2117 - Shakespeare - Vol. 2
P. 2117

BRUTO

                               Non mi piacciono i tuoi difetti.



              CASSIO
               Un occhio amico non vedrebbe mai questi difetti.



              BRUTO
               Un occhio adulatore non li vedrebbe, anche se
               si mostrassero immensi come l’alto Olimpo.



              CASSIO
               Vieni, Antonio, e tu, giovane Ottaviano, vieni,

               vendicatevi su Cassio soltanto, perché Cassio
               è stanco del mondo: odiato da uno che ama;
               sfidato da suo fratello; rimproverato come uno schiavo;
               tutti i suoi difetti scrutinati, annotati

               su un taccuino, studiati e imparati a memoria,
               per essermi sbattuti in faccia. Oh, potrei piangere
               da questi occhi l’intero mio spirito! Ecco il mio pugnale,
               ed ecco il mio petto nudo; dentro, c’è un cuore

               più prezioso delle miniere di Plutone, più ricco
               dell’oro. Se sei un romano, strappalo fuori.
               Io, che ti ho negato l’oro, ti darò il mio cuore.
               Colpisci come hai fatto con Cesare; perché io so

               che quando tu più l’hai odiato, l’hai amato di più
               di quanto mai hai amato Cassio.



              BRUTO
                               Rinfodera il tuo pugnale.
               Monta in collera quando vuoi, e potrai sfogarti.

               Fa’ quel che vuoi, l’offesa sarà ritenuta un capriccio.               147
               O Cassio, sei aggiogato insieme ad un agnello
               che porta la collera come la pietra focaia il fuoco:
               sfregata con forza, fa scoccare una rapida scintilla,
               e subito è fredda di nuovo.



              CASSIO

                               Ha vissuto Cassio
   2112   2113   2114   2115   2116   2117   2118   2119   2120   2121   2122