Page 2093 - Shakespeare - Vol. 2
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più. Preferireste che Cesare fosse vivo, per morire voi tutti quanti schiavi, o
che Cesare fosse morto, per vivere voi tutti quanti liberi? Poiché Cesare mi
amava, io piango per lui; poiché gli arrise la fortuna, io ne gioisco; poiché era
valoroso, io lo onoro; ma poiché era ambizioso, io l’ho ucciso. 107 Ecco qui
lacrime, per il suo amore; gioia, per la sua fortuna; onore, per il suo valore; e
morte, per la sua ambizione. 108 Chi c’è qui così vile da voler essere uno
schiavo? Se c’è, parli; perché lui io ho offeso. Chi c’è qui così barbaro da non
voler essere un romano? Se c’è, parli; perché lui io ho offeso. Chi c’è qui così
miserabile da non amare la sua patria? Se c’è, parli; perché lui io ho
offeso. 109 Mi fermo in attesa di una risposta.
TUTTI
Nessuno, Bruto, nessuno.
BRUTO
Allora 110 nessuno io ho offeso. Non ho fatto a Cesare niente di più di quanto
voi farete a Bruto. 111 Le ragioni della sua morte sono registrate in
Campidoglio; la sua gloria non diminuita, laddove egli fu degno; né i suoi torti
aumentati, per i quali ha patito la morte.
Entrano Marc’Antonio e altri, con il corpo di Cesare.
Ecco che arriva il suo corpo, pianto da Marc’Antonio, il quale, anche se non ha
avuto mano nella sua morte, riceverà benefici dalla sua scomparsa, un posto
nella repubblica; e chi di voi non l’avrà? Me ne vado dicendovi questo: che,
come ho ucciso il mio miglior amico per il bene di Roma, così io conservo lo
stesso pugnale per me stesso, quando sembrerà alla mia patria che sia
necessaria la mia morte.
TUTTI
Viva Bruto! Viva! Viva!
PRIMO PLEBLEO
Portatelo in trionfo a casa sua.
QUARTO PLEBEO
Fategli una statua in mezzo ai suoi antenati.
TERZO PLEBEO