Page 2091 - Shakespeare - Vol. 2
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di carogne umane imploranti sepoltura.
                                               Entra un servo di Ottavio.
               Sei al servizio di Cesare Ottaviano, non è così?



              SERVO
          Sì, Marc’Antonio.



              ANTONIO
               Cesare gli aveva scritto di venire a Roma.



              SERVO
               Ha ricevuto le sue lettere e sta arrivando,

               e mi ha incaricato di dirvi a voce...
               Oh, Cesare!



              ANTONIO
               Hai il cuore gonfio; ritirati in disparte e piangi.
               La commozione, vedo, è contagiosa, perché i miei occhi,

               scorgendo nei tuoi quelle gocce di dolore,
               si sono bagnati. Sta arrivando il tuo padrone?



              SERVO
               Si trova, questa notte, a sette leghe da Roma.



              ANTONIO
               Torna da lui in fretta e digli ciò che è accaduto.
               Qui c’è una Roma in lutto, una Roma pericolosa,

               una Roma non ancora sicura per Ottaviano.
               Corri subito a dirglielo. Ma aspetta un momento −
               non tornerai indietro finché non avrò portato
               questo corpo al Foro. Lì, nella mia orazione,

               saggerò come il popolo sta prendendo
               l’azione crudele di questi uomini sanguinari;
               e, a seconda di come reagirà, tu parlerai
               al giovane Ottaviano dell’attuale situazione.

               Dammi una mano.
                                                                           Escono con il corpo di Cesare.
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