Page 2088 - Shakespeare - Vol. 2
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stringere le dita insanguinate dei tuoi nemici,
               o nobilissimo, alla presenza del tuo cadavere?
               Avessi altrettanti occhi quante ferite hai tu,
               e piangessero lacrime come esse riversano il tuo sangue,

               sarebbe per me molto più giusto che non accordarmi
               in termini d’amicizia con i tuoi nemici.
               Perdonami, Giulio! Qui fosti messo alle strette,
               maestoso cervo;        99  qui cadesti; e qui stanno

               i tuoi cacciatori, segnati dal tuo massacro,
               rossi del sangue che ti porta al Lete.
               O mondo, tu fosti foresta per questo cervo,
               e questo, o mondo, era in verità il tuo cuore.               100

               Quanto simile a un cervo, colpito da molti principi,                101
               giaci tu qui!



              CASSIO
               Marc’Antonio...



              ANTONIO
                               Perdonami, Caio Cassio.
               I nemici di Cesare diranno questo;

               e questo allora, in un amico, è fredda moderazione.



              CASSIO
               Non ti biasimo perché lodi Cesare così;
               ma quale patto intendi fare con noi?
               Vuoi essere iscritto nel novero dei nostri amici,
               o dovremo andare avanti senza contare su di te?




              ANTONIO
               Per questo vi ho stretto la mano, ma ne sono stato
               distratto in verità nell’abbassare lo sguardo su Cesare.
               Amico io sono di voi tutti, e amo voi tutti,
               nella speranza che mi spieghiate le ragioni

               per cui Cesare era pericoloso, e come.



              BRUTO
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