Page 2090 - Shakespeare - Vol. 2
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Tu non dovrai biasimarci nel tuo discorso funebre,
ma di’ di Cesare tutto il bene che potrai concepire,
e di’ che lo fai con il nostro permesso;
altrimenti non avrai parte alcuna
nel suo funerale. E parlerai
dallo stesso rostro dove io sto andando,
dopo che il mio discorso sarà finito. 103
ANTONIO
Che così sia.
Non desidero nient’altro.
BRUTO
Prepara il corpo, allora, e seguici.
Escono tutti tranne Antonio.
ANTONIO
Oh, perdonami, tu zolla di terra sanguinante,
se sono mite e gentile con questi macellai! 104
Tu sei le rovine del più nobile uomo
che abbia mai vissuto nella marea dei tempi.
Guai a te, mano che hai versato questo sangue prezioso!
Ora io profetizzo su queste tue ferite −
che come bocche mute aprono le loro labbra scarlatte
ad implorare la voce e l’espressione della mia lingua −
che una maledizione cadrà sulle membra degli uomini.
Furia intestina e feroce guerra civile
tartasseranno tutte le parti dell’Italia.
Sangue e distruzione diventeranno così consueti,
e spettacoli orrendi così familiari,
che le madri potranno solo sorridere a vedere
i loro figli squartati dalle mani della guerra,
perché ogni pietà sarà soffocata dall’abitudine
ad atti crudeli; e lo spirito di Cesare, vagante
in cerca di vendetta, con Ate al fianco appena uscita
dall’inferno, chiamerà con voce di monarca lo sterminio,
dentro questi confini, e libererà i cani della guerra,
cosicché questo atto infame puzzerà per la terra intera