Page 2087 - Shakespeare - Vol. 2
P. 2087
non puoi non vederci, tu però non vedi che le nostre mani
e questa sanguinosa impresa che hanno compiuto.
I nostri cuori non li vedi; sono pieni di pietà;
e la pietà per tutti i torti di Roma −
come il fuoco con il fuoco, così la pietà scaccia la pietà −
ha fatto questo a Cesare. Per parte tua,
contro di te le nostre spade hanno punta di piombo,
Marc’Antonio. Le nostre braccia, che hanno forza nemica,
e i nostri cuori, che hanno tempra fraterna, ti accolgono
con tutto il caro affetto, e buoni pensieri e stima.
CASSIO
La tua voce sarà forte quanto quella di chiunque altro
nella distribuzione di nuove onorificenze. 96
BRUTO
Abbi solo pazienza finché abbiamo calmato
la moltitudine, fuori di sé dalla paura,
e allora ti esporremo la ragione per cui io,
che amavo Cesare mentre lo colpivo,
ho agito in questo modo.
ANTONIO
Non dubito della vostra saggezza.
Che ognuno di voi mi dia la sua mano insanguinata.
Per primo, Marco Bruto, la stringerò a te;
poi, Caio Cassio, stringo la tua;
ora, Decio Bruto, la tua; ora la tua, Metello;
la tua, Cinna; e, mio valoroso Casca, la tua;
per ultimo, ma non con meno affetto, la tua, buon Trebonio. 97
Gentiluomini tutti − ahimè, che devo dire?
Il mio credito ora posa su un terreno così scivoloso,
che sarete costretti a giudicarmi in uno di due modi
entrambi cattivi, come un codardo o come un adulatore. 98
Che io ti amassi, Cesare, oh, è vero!
Se allora il tuo spirito ci guarda adesso,
non ti addolorerà più della morte
il vedere il tuo Antonio fare la pace,