Page 2085 - Shakespeare - Vol. 2
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DECIO

               Allora, andiamo all’aperto?



              CASSIO
                               Sì, via tutti quanti.
               Condurrà Bruto, e noi lo seguiremo rendendogli onore
               insieme ai più arditi e nobili cuori di Roma.


                                               Entra un servo di Antonio.



              BRUTO

               Piano, chi arriva? Un amico di Antonio.


              SERVO

               Così, Bruto, il mio padrone m’ha detto d’inginocchiarmi;
               così Marc’Antonio mi ha detto di prostrarmi,
               e, prosternato, così mi ha detto di dirvi:

               “Bruto è nobile, saggio, valoroso e onesto;
               Cesare era potente, coraggioso, regale e amorevole;
               di’ che io amo Bruto, e lo onoro;
               di’ che io temevo Cesare, lo onoravo, e lo amavo.
               Se Bruto vorrà concedere che Antonio

               possa andar da lui sicuro ed essere informato
               del perché Cesare abbia meritato di morire,
               Marc’Antonio non amerà Cesare morto

               quanto Bruto vivo, ma seguirà
               le fortune e i casi del nobile Bruto
               in mezzo ai rischi di questa inesplorata situazione
               con sincera lealtà”.      90  Così dice il mio padrone Antonio.



              BRUTO
               Il tuo padrone è un romano saggio e valoroso;

               mai l’ho ritenuto da meno.
               Digli che, se si compiace di venire in questo luogo,
               sarà soddisfatto, e, sul mio onore,
               se ne andrà via incolume.



              SERVO
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