Page 2037 - Shakespeare - Vol. 2
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quello che in me non c’è?
CASSIO
Per questo, 22 caro Bruto, preparati ad ascoltare.
E poiché tu sai di non poterti vedere bene
se non per riflesso, io, il tuo specchio,
rivelerò con discrezione a te stesso
quello che di te stesso tu ancora non conosci.
E non essere sospettoso con me, gentile Bruto.
Se io fossi un buffone qualsiasi, 23 o fossi avvezzo
a svilire con volgari giuramenti il mio affetto
al primo venuto che mi assicuri il suo; se ti risulta
che scodinzolo con le persone e prima le abbraccio forte
e poi le calunnio; o se ti risulta
che, alle feste, io mi professo amico
di tutta la marmaglia, 24 allora ritienimi pericoloso.
Fanfare e grida. 25
BRUTO
Che significano queste grida? Temo davvero
che il popolo scelga Cesare come suo re.
CASSIO
Ah, lo temi?
Allora devo pensare che non lo vorresti.
BRUTO
Non lo vorrei, Cassio, eppure gli voglio molto bene.
Ma perché mi trattieni qui così a lungo?
Cos’è che vuoi comunicarmi? Se è cosa che interessa
il bene comune, mettimi l’onore davanti ad un occhio
e la morte davanti all’altro, ed io guarderò
a entrambi senza far differenza;
perché possano aiutarmi gli dèi soltanto se io
amo la parola “onore” più di quanto tema la morte.
CASSIO