Page 2032 - Shakespeare - Vol. 2
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Oh, voi, cuori induriti, voi, crudeli uomini di Roma,
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non avete conosciuto Pompeo? Quante volte, quante,
vi siete arrampicati sulle mura e sui bastioni,
su torri e su finestre, sì, su comignoli,
coi bambini in braccio, seduti lì
per tutto il santo giorno, in paziente attesa,
per vedere il grande Pompeo passare per le strade di Roma.
E quando vedevate solo apparire il suo cocchio,
non lanciavate un unico immenso grido,
che il Tevere tremava sotto i suoi argini
ad ascoltare il rimbombo del vostro clamore
tra le sue concave sponde?
E ora vi mettete i vostri vestiti migliori?
E ora vi pigliate un giorno di festa?
E ora spargete fiori sul cammino di chi
viene qui in trionfo sul sangue di Pompeo? 10
Andatevene!
Correte a casa, gettatevi in ginocchio,
pregate gli dèi di sospendere la peste
che per forza dovrà cadere su questa ingratitudine.
FLAVIO
Andate, andate, bravi cittadini, e per questa colpa
riunite tutti i poveruomini del vostro stampo, 11
conduceteli sulle sponde del Tevere e versate lacrime
nel fiume, finché la sua corrente, anche se al minimo,
non vada a baciare le sue rive più alte.
Escono tutti i plebei.
Vedi se non s’è commossa la loro vilissima natura! 12
Spariscono ammutoliti per la loro colpa.
Tu va’ da quella parte verso il Campidoglio;
io andrò da quest’altra. Spoglia le statue,
se le trovi ornate di segni di cerimonia. 13
MARULLO
Possiamo farlo?
Sai che è la festa dei Lupercali. 14