Page 992 - Shakespeare - Vol. 1
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Perché allora stai sempre a piangere e a batterti il petto
e ad esclamare «O Clarence, figlio mio infelice»?
BAMBINO
Perché ci guardi e scuoti il capo
e ci chiami orfani, sventurati, derelitti,
se il nostro nobile padre è vivo?
DUCHESSA
Nipotini cari, mi fraintendete tutt’e due:
io mi lamento per la malattia del Re,
perché non vorrei perderlo, non per la morte di vostro padre;
sarebbe dolore sprecato piangere uno che è perduto.
BAMBINO
Allora, nonna, riconosci ch’è morto;
la colpa è del re mio zio.
Dio lo vendicherà, ed io a questo scopo
non cesserò d’importunarlo con ardenti preghiere.
BAMBINA
Lo stesso farò io.
DUCHESSA
Tacete, bambini, tacete; il re vi vuole sicuramente bene;
inesperti ed ingenui innocenti,
non potete indovinare chi ha provocato la morte di vostro padre.
BAMBINO
Sì che lo possiamo, nonna; giacché il buon zio Gloucester
m’ha detto che il re, aizzato dalla regina,
ha inventato delle accuse per imprigionarlo;
e, nel dirmelo, mio zio piangeva
e mi commiserava e mi baciava affettuosamente sulle guance.
Egli m’invitò a contar su di lui come fosse mio padre,
ché egli m’avrebbe amato teneramente come un figlio.
DUCHESSA
Ah, che l’Inganno deva assumere una forma così suadente
e nascondere sotto una maschera così virtuosa il Vizio più nero!