Page 988 - Shakespeare - Vol. 1
P. 988

è un benefico cordiale per il mio cuore ammalato.
 Ora manca soltanto la presenza di nostro fratello di Gloucester
 per render perfetta questa felice pace.

                              Entrano Ratcliffe e Riccardo.

BUCKINGHAM

 Ed ecco arrivare in buon punto
 Sir Richard Ratcliffe e il duca.

RICCARDO

 Buongiorno, ai miei sovrani, re e regina;
 ed a voi, nobili Pari, felice giornata.

RE

 Felice davvero, per come l’abbiamo impiegata;
 Gloucester, abbiamo compiuto atti di carità,
 convertendo in pace l’ostilità e in amore leale l’odio
 fra questi nobili iracondi e a torto rancorosi fra loro.

RICCARDO

 Fatica benedetta, mio sovrano signore.
 Se qualcuno in questo mucchio di nobili,
 in base a false notizie o erronee supposizioni
 mi crede un nemico...
 se, inconsapevolmente o nell’ira,
 io ho commesso qualcosa che abbia provocato risentimento
 in qualcuno qui presente, desidero
 riconciliarmi e far pace amichevole con lui;
 è la morte per me avere dei nemici;
 è cosa che odio - io desidero l’amore di tutti gli onesti.
 Anzitutto da voi, signora, imploro sinceramente la pace
 e me la guadagnerò con doverosi servizi;
 da voi, nobile cugino Buckingham,
 se mai albergò fra noi astio alcuno;
 da voi, lord Rivers, e lord Grey, da voi,
 che tutti, senza ch’io lo meritassi, m’avete guardato di traverso;
 duchi, conti, nobili, gentiluomini: proprio tutti.
 Non conosco inglese vivente
 con cui mi senta menomamente in urto,
 più dell’infante nato stasera...
   983   984   985   986   987   988   989   990   991   992   993