Page 967 - Shakespeare - Vol. 1
P. 967
su di te, nemico della pace di questo misero mondo.
Il tarlo della coscienza ti roda continuamente l’anima;
sospetta, finché vivi, dei tuoi amici come traditori;
e tratta come gli amici più diletti perfidi traditori;
il sonno non chiuda quei tuoi occhi letali,
tranne che mentre qualche sogno angoscioso
ti atterrisce con un inferno di orrendi diavoli.
Aborto segnato dal demonio, maiale grufolante,
tu, che dalla nascita ricevesti l’impronta
di schiavo della Natura e figlio dell’inferno;
tu calunnia del grembo incinto di tua madre,
tu schifoso prodotto dei lombi di tuo padre,
tu straccio dell’onore, tu aborrito...
RICCARDO
Margherita!
MARGHERIT A
Riccardo!
RICCARDO
Allora?
MARGHERIT A
Non t’ho chiamato.
RICCARDO
Ti chiedo scusa, allora, giacché ho creduto
che mi avessi chiamato con tutti questi feroci impropéri.
MARGHERIT A
Certo che l’ho fatto, ma non aspettavo risposta.
Oh, lasciami terminare la mia maledizione!
RICCARDO
Lo faccio io, e termina con ‘Margherita!’
ELISABET T A
Così hai esalato su te stessa la tua maledizione.