Page 959 - Shakespeare - Vol. 1
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ST ANLEY
Dio conservi felice vostra Maestà, come nel passato.
ELISABET T A
La contessa di Richmond, mio buon signore di Derby,
sarà difficile che dica Amen al vostro gentile augurio;
tuttavia, Derby, sebbene ella sia vostra moglie
e non m’ami, siate pur certo, monsignore,
ch’io non vi odio per l’orgogliosa arroganza di lei.
ST ANLEY
Vi scongiuro di non prestar fede
alle invidiose calunnie dei suoi menzogneri accusatori;
se ella invece è accusata in base a voci veritiere,
siate tollerante verso la sua debolezza che deriva, io credo,
non da radicato malanimo ma da ostinata infermità.
RIVERS
Avete visto il re, oggi, monsignore di Derby?
ST ANLEY
Veniamo proprio ora, il duca di Buckingham ed io,
da una visita a sua Maestà.
ELISABET T A
C’è qualche possibilità d’un miglioramento, signori?
BUCKINGHAM
Buone speranze, madama; sua Grazia è di buon umore nel parlare.
ELISABET T A
Dio gli conceda salute. Avete potuto conferire con lui?
BUCKINGHAM
Sì, signora; egli desidera effettuare una riconciliazione
fra il duca di Gloucester e i vostri fratelli
e fra loro e monsignore Ciambellano;
li ha convocati alla sua regale presenza.
ELISABET T A