Page 954 - Shakespeare - Vol. 1
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il mio cuore orgoglioso implora e suggerisce le parole alla mia lingua.
                                                     Ella lo guarda sprezzantemente.

Non insegnare alle tue labbra questo disprezzo; esse furono fatte
per i baci, madama, non per questo sdegno.
Se il tuo cuore vendicativo non sa perdonare,
ecco, ti presto questa spada acuminata,
e se ti compiacerai di affondarla in questo petto fedele,
liberandone l’anima che ti adora,
io lo denudo per il colpo mortale,
e umilmente, in ginocchio, chiedo la morte.

    [S’inginocchia;] scopre il petto, ed essa fa il gesto di colpir[lo] con la
                                                                                        spada.

No, non arrestarti, poiché io ho ucciso Enrico,
ma fu la tua bellezza a provocarmi.
Sbrigati, adesso: fui io a pugnalare il giovane Edward,
ma fu il tuo volto celeste ad istigarmi.

                                                              Ella lascia cader la spada.
Solleva di nuovo la spada, oppure solleva me.

ANNE                                                  [egli s’alza]

 Alzati, simulatore; pur augurandoti la morte,

 non voglio esser il tuo giustiziere.

RICCARDO

 Ordinami allora d’uccidermi e lo farò.

ANNE

 L’ho già detto.

RICCARDO

                Ma è stato in un momento d’ira;
 ridillo, e con la stessa spada,
 questa mano che per amor tuo ha ucciso il tuo amore
 per amor tuo ucciderà un amore assai più vero;
 così sarai complice della morte di tutt’e due.

ANNE

 Vorrei conoscere il tuo cuore.
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