Page 769 - Shakespeare - Vol. 1
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Squilli di tromba. Marcia militare. Entra la Regina [Margherita], il
giovane [Principe] Edoardo, Somerset, Oxford [con un tamburino e soldati].

     MARGHERIT A

     Nobili signori, i saggi non stanno a piagnucolare sulle perdite,
     ma si adoperano di buon grado a riparare il danno.
     Sebbene una raffica abbia spinto l’albero maestro
     fuori bordo, il cavo si sia spezzato, e perduta
     l’ancora di salvataggio, metà dei nostri marinai
     sia inghiottita dalla piena del mare,
     pure il nostro pilota è ancora vivo. Conviene che egli
     lasci il timone e, come un ragazzo impaurito
     aggiunga acqua al mare con gli occhi lagrimosi,
     e dia maggior vigore a ciò che ne ha già troppo,
     mentre, tra i gemiti, si infrange sulle rocce la nave
     che operosità e coraggio avrebbero potuto salvare?
     Ah, che vergogna, che colpa sarebbe questa!
     Diciamo che Warwick era la nostra àncora: e allora?
     E Montague il nostro albero più alto: be’, e allora?
     I nostri amici assassinati i palanchi: e allora?
     Ebbene, non è Oxford qui presente un’altra àncora,
     e Somerset un altro ottimo albero maestro,
     i nostri amici di Francia, non sono sartie e cordame?
     E sebbene inesperti, perché non consentire
     a Ned e a me per una volta il compito del provetto pilota?
     Noi non lasceremo il timone, per starcene a piangere,
     ma terremo la rotta, anche se lo nega l’impeto del vento,
     lontano dai banchi e dalle rocce, minaccia di naufragio,
     bravi a rimbrottare le onde, come a trattarle bene.
     E cos’è Edoardo, se non un mare spietato,
     cos’è Clarence, se non l’insidia delle sabbie mobili,
     e Riccardo, se non una fatale roccia scabrosa?
     Tutti costoro sono ostili al nostro povero scafo.
     Dite di saper nuotare: ahimè, solo per un tratto;
     di camminare sulla sabbia: di colpo sprofondate;
     di aggrapparvi alla roccia: la marea spazzerà via,
     oppure creperete di fame - e d’una morte triplice.
     Questo io dico, nobili signori, per farvi capire,
     nel caso che qualcuno di voi intenda abbandonarci,
     che non c’è speranza di misericordia nei fratelli,
     più di quanta vi sia nelle onde spietate, sabbie, rocce.
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