Page 700 - Shakespeare - Vol. 1
P. 700

quanti giorni ci vogliono per compiere un intero anno,
 quanti anni può vivere un mortale.
 Quando si ha questa conoscenza, c’è da dividere il tempo:
 per tante ore devo badare al gregge,
 per tante ore devo prendermi il riposo,
 per tante ore devo meditare,
 per tante ore devo trastullarmi;
 da tanti giorni le mie pecore sono gravide,
 fra tante settimane le mie bestiole partoriranno,
 fra tanti anni ne toserò il vello:
 così, minuti, ore, giorni, mesi, e anni,
 consumati fino alla fine per cui furono creati,
 accompagnerebbero i capelli bianchi al sepolcro tranquillo.
 Ah, che vita sarebbe questa! Così dolce, così lieta!
 Non dà la siepe di biancospino un’ombra più dolce,
 ai pastori che sorvegliano il loro gregge innocente,
 di un baldacchino sfarzosamente ricamato
 per i re che temono il tradimento dei sudditi?
 Ma certo, mille volte di più.
 E, per concludere, la semplice cagliata del pastore,
 la sua bevanda fredda, leggera, che esce dalla borraccia di cuoio,
 il sonno abituale sotto l’ombra fresca di un albero -
 tutto ciò che egli gode senza ansia e con dolcezza -
 è ben al di là delle prelibatezze di un principe:
 le vettovaglie che brillano in una tazza d’oro,
 il corpo sdraiato in un letto complicato, 28
 mentre l’opprimono preoccupazioni, malafede, tradimento.

Suona l’allarme. Da una parte entra un figlio che ha ucciso il padre [con
                             il cadavere tra le braccia].

FIGLIO

 Soffia male il vento che non porta profitto a nessuno:
 quest’uomo che ho ucciso combattendo corpo a corpo
 può possedere una certa quantità di corone,
 e io che adesso, per caso, gliele prendo,
 prima di notte forse lascerò la vita e i suoi soldi
 a qualcun altro, come è successo a costui che è morto.
 Ma chi è? Dio mio, è il volto di mio padre,
 che in questo scontro ho ucciso senza saperlo.
 O tempi pesanti, che generano tali eventi!
   695   696   697   698   699   700   701   702   703   704   705