Page 705 - Shakespeare - Vol. 1
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EDOARDO
Ora tiriamo il fiato, signori: la buona sorte ci ordina
di sostare e di spianare la fronte corrugata della guerra
con pacifici sguardi. Alcune truppe inseguono la regina
dalla mente omicida, che guidò il mite Enrico, benché re,
come una vela, gonfiata da una raffica imperiosa,
spinge un mercantile a solcare le onde.
Ma, signori, pensate che Clifford sia fuggito con loro?
WARWICK
No, è impossibile che sia scappato;
poiché, e io lo affermo qui davanti a lui,
vostro fratello Riccardo gli ha scavato la fossa,
e, ovunque egli sia, è sicuramente morto.
Clifford emette un gemito [e poi muore].
EDOARDO
A chi appartiene l’anima che prende penoso congedo?
RICCARDO
Il gemito mortale di una vita che è in punto di morte.
EDOARDO
Guardate chi è; ora che la battaglia è finita,
trattatelo con rispetto, amico o nemico che sia.
RICCARDO
Revoca questa sentenza misericordiosa, poiché è Clifford,
che, non soddisfatto di potare il ramo
recidendo Rutland mentre le sue foglie germogliavano,
applicò il suo coltello omicida alla radice
da cui quel tenero arbusto spuntava dolcemente -
intendo il nostro augusto padre, il Duca di York.
WARWICK
Togliete dalle porte di York la testa,
la testa di vostro padre, che Clifford vi pose;
e che questa, invece, ne occupi il posto:
occhio per occhio, dente per dente.