Page 698 - Shakespeare - Vol. 1
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RICCARDO
Fratello, dammi la mano; e, nobile Warwick,
voglio stringerti tra le stanche braccia.
Io, che mai ho pianto, ora mi sciolgo nel dolore
che l’inverno recida così la nostra primavera.
WARWICK
Via, andiamo! Ancora una volta, dolci signori, addio.
GIORGIO
Dunque riuniamoci alle nostre truppe,
concediamo la fuga a coloro che non vogliono rimanere
e chiamiamo colonne coloro che staranno con noi;
se la sorte ci è propizia, promettiamo loro tali ricompense
quali le indossano i vincitori dei giochi olimpici.
Questo può infondere coraggio nei loro petti vacillanti,
poiché c’è ancora speranza di vita e di vittoria.
Non indugiate più, muoviamoci di gran carriera!
Escono.
Scena IV EN
[Suona l’allarme.] Incursioni. Entrano Riccardo [da una porta] e Clifford
[dall’altra].
RICCARDO
Ora, Clifford, ti ho individuato e isolato;
immagina che questo braccio sia per il Duca di York,
e questo per Rutland: entrambi rivolti alla vendetta,
anche se tu fossi circondato da un muro impenetrabile.
CLIFFORD
Ora, Riccardo, io sono qui solo con te:
questa è la mano che pugnalò tuo padre York,
questa è la mano che uccise tuo fratello Rutland,
questo è il cuore che si esalta per la loro morte
e incita queste mani che ti assassinarono padre e fratello
a compiere su di te la stessa esecuzione.
Dunque, addosso!