Page 695 - Shakespeare - Vol. 1
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Ferraglia napoletana, nascosta da una doratura inglese,
il cui padre porta il titolo di re -
come se un canale di scolo fosse chiamato mare -
non ti vergogni, tu che sai da dove salti fuori,
di esibire, menando la lingua, il tuo cuore malnato?
EDOARDO
Un ciuffo di paglia 24 varrebbe mille corone
se servisse a sbugiardare questa puttana svergognata.
Elena di Grecia era assai più bella di te,
sebbene tuo marito possa essere Menelao;
e il fratello di Agamennone non subì mai torto
da quella donna falsa pari a quello che il re patisce da te.
Suo padre Enrico fece baldoria nel cuore di Francia,
rese docile il re e piegò il delfino alla sua volontà:
e se egli si fosse sposato all’altezza del suo rango,
avrebbe potuto conservare quella gloria fino ad oggi;
ma quando si portò a letto una stracciona
e regalò a quel pezzente di tuo padre il suo giorno nuziale,
da allora la luce del sole fermentò una bufera su di lui
che spazzò via dalla Francia la buona sorte di suo padre,
e a casa attizzò la ribellione contro la sua corona.
Cosa ha prodotto questa rivolta, se non la tua superbia?
Se fossi stata umile, le nostre pretese si sarebbero placate,
e noi, per compassione del nobile re,
avremmo rinviato le nostre richieste ad altra data.
GIORGIO
Ma quando vedemmo il nostro sole lucente diventare
la tua primavera, e la tua estate non portarci frutto,
abbiamo applicato l’ascia alla tua radice usurpatrice,
e sebbene la lama abbia colpito talvolta anche noi,
sappi che avendo cominciato a dare fendenti,
non ci fermeremo mai finché non ti avremo abbattuta,
o annaffiato la tua crescita col nostro sangue bollente.
EDOARDO
Con questo fermo proposito ti sfido;
non volendo proseguire i colloqui,
poiché tu neghi la parola al nobile re.
Suonate, trombe! Sventolino le nostre bandiere