Page 689 - Shakespeare - Vol. 1
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Attraverso di me il Duca di Norfolk vi manda parola
 che la regina avanza con un esercito poderoso;
 e supplica la vostra compagnia per decidere in fretta.

WARWICK

 Tutto procede bene; valorosi guerrieri, andiamo.

                                                         Escono.

                                Scena II EN

      Squilli di tromba. Entrano il Re, la Regina [Margherita], Clifford,
   Northumberland, e il giovane Principe [Edoardo], con tamburini,

                               trombettieri [e soldati].

MARGHERIT A

 Benvenuto, mio signore, in questa splendida città di York.
 Eccola là, la testa dell’arcinemico,
 che cercò di cingersi con la tua corona.
 Sire, lo spettacolo non ti rallegra il cuore?

RE ENRICO

 Sì, come le rocce rallegrano coloro che temono
 il naufragio: è una vista che mi tormenta l’anima.
 Trattieni la vendetta, Dio adorato! Non è colpa mia,
 né di mia volontà ho infranto il giuramento.

CLIFFORD

 Mio grazioso sire, occorre mettere da parte
 questa eccessiva mitezza e una pietà dannosa.
 A chi i leoni rivolgono il loro sguardo benigno?
 Non alla belva che vorrebbe usurpar loro la tana.
 Quale mano lecca l’orsa della foresta?
 Non quella che le cattura il cucciolo davanti agli occhi.
 Chi sfugge alla puntura mortale del serpente in agguato?
 Non colui che poggia il piede sul suo dorso.
 Il verme più minuscolo si rivolta, se è calpestato.
 Le colombe useranno il becco a difesa della nidiata.
 York, ambizioso, mirò alla tua corona:
 tu sorridevi mentre aggrottava adirato la fronte.
 Egli, un semplice duca, voleva fare un re di suo figlio
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